Giuseppe Moro

Giuseppe Moro

Nome e Cognome: Giuseppe Moro
Età: 62 anni
Residenza: Chambave
Professione: Geometra
Titolo di studio: Maturità
Interessi, hobby: Teatro – canto 

Hai delle esperienze nel settore pubblico
SI

 Assessore comunale a Châtillon per 2 legislature (dal 1985 al 1995) consigliere di opposizione per altrettante (1995-2005)
– Sindaco dal 2005 al 2010 ed ora capogruppo di minoranza.

Perché hai deciso di candidarti?
Sebbene il momento sia difficile, penso che occorra proprio ora partecipare, mettere la faccia. Credo che il cambiamento che si invoca non sia unicamente generazionale ma soprattutto di modo di condurre la vita pubblica con moralità, onestà e trasparenza, principi  che hanno da sempre ispirato il mio operato.

 Di quale settore/i  ti piacerebbe in prevalenza occuparti? 

  •   AGRICOLTURA
  •   SALUTE
  •   TRADIZIONI E CULTURA VALDOSTANA

Quali progetti, idee  ti piacerebbe sviluppare nei settori scelti in precedenza?

AGRICOLTURA: Rilanciare le piccole aziende che ormai scompaiono, gli operatori part-time che operano soprattutto per passione ed amore della loro terra e che invece quotidianamente vengono delusi da una burocrazia soffocante, da un accanimento impositivo (es. accertamenti su compravendite di terreni agricoli) che ne fiaccano le energie fino ad abbandonare un territorio che necessita dell’intervento di tutti e non solo delle grandi aziende.
SALUTE: Ripensare il sistema sanitario ed in particolare nel mio Comune e comunque nei centri più importanti aggregare gli ambulatori dei medici di base (oggi quasi da terzo mondo prive spesso di servizi igienici – sale d’aspetto buie o attese sui marciapiedi e sulle panchine per i pazienti a volte sotto la pioggia – barriere architettoniche mai rimosse).
Unendo tali ambulatori si potrebbe offrire un servizio migliore, magari con la presenza di un infermiere per le ricette ed i primi interventi d’urgenza e garantire comunque sempre la presenza di qualche medico nella zona.
TRADIZIONI E CULTURA VALDOSTANA: Per oltre 10 anni ho fatto parte della compagnia di teatro in patois “La Veillà” di Châtillon ed ho costituito con altri la “Féderation di Teatro Populero” di cui sono stato il primo Presidente e che ancora opera con il Festival del “Printemps Théatral”.
Credo in tradizione che comunque si rinnova e si adatta alle situazioni del quotidiano, non si ferma ad un mero folklore e non opera unicamente per divertire il pubblico ma anche per rinnovarsi, discutere e far pensare

Perché votarti?
Perché posso mettere in campo un’esperienza di amministrazione pubblica pulita, limpida senza scheletri nell’armadio, che si occupi soprattutto della persona, del cittadino ed accantoni tutto ciò che può essere interesse personale, presenzialismo, megalomania.

Perché non votarti?
Perché non prometto nulla a nessuno se non il mio consueto impegno e la volontà di cambiamento di metodo. Perché sono “vecchio” e devo lasciare posto ad altri.

Come vedi la prossima Valle d’Aosta?
Credo che non si possa dire che tutto è sbagliato e tutto è da rifare, ma certamente si possano rivedere alcune scelte importanti che diano a tutti i cittadini la possibilità di esprimersi, di confrontarsi perché solo attraverso situazioni condivise e mediate dalla maggioranza della popolazione si possono ottenere risultati importanti.
La prossima Valle d’Aosta deve essere, fatta di accoglienza, integrazione, ma non solo suggerite da un interesse “elettoralistico” bensì dalla formazione di un nuovo popolo valdostano cosciente delle sue origini, dei propri mezzi, delle opportunità che l’autonomia offre, della consapevolezza che far parte della comunità valdostana implica impegno e piena conoscenza della sua cultura, lingua e tradizioni.

 

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